lunedì 14 febbraio 2011

Le gambe di Sonia - Capitolo 2: Prospettive (parte 6)

Dopo qualche minuto mi disse di fermarmi, e subito dopo fece partire un calcio che mi colpì allo stomaco, facendomi piegare in due senza fiato. Fu una strana sensazione quella di ritrovarmi contento di aver ricevuto un calcio nello stomaco: piegato in due senza fiato ma sollevato dal fatto che il calcio che avevo visto partire non aveva colpito i miei genitali così totalmente esposti.

“Per oggi può bastare così...”, disse tornando a sedersi sulla sua poltrona, “rivestiti e torna domani alle undici.”

Prostrato e umiliato, non vedevo l'ora di uscire da quella stanza.
Raccolsi le ultime energie fisiche e nervose che mi erano rimaste e mi rivestii di fretta.
Sonia si era rimessa a lavorare al computer come se niente fosse.
“Fumati una sigaretta”, mi disse quando fui pronto.
La guardai con aria perplessa, non capendo il perchè di quella frase.
“Non hai una bella cera”, mi spiegò lei, “se esci così chissà cosa pensano...”, mi spiegò riporgendomi il mio pacchetto di sigarette.
Pensai che non fosse un'idea stupida, così mi accesi nervosamente una sigaretta e fumai provando a rilassarmi un po', senza che funzionasse molto, mentre Sonia continuava a lavorare.
Finita la sigaretta le chiesi con sarcasmo se avesse altre richieste. Sonia sorrise divertita, limitandosi a ricordarmi che mi voleva nel suo ufficio l'indomani per le undici.

Uscii da quella stanza e andai a fumare una sigaretta in giardino dopo essere passato a prendere una coca cola al distributore automatico.

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