giovedì 10 febbraio 2011

Le gambe di Sonia - Capitolo 2: Prospettive (parte 3)

“Ok”, ammisi, “quando è iniziata la riunione ero ancora indeciso sul da farsi. Ciò non toglie che alla fine hai tratto un bel vantaggio dalla mia azione, e che a rigor di logica sarei ancora in tempo per andare da Katya e cambiare la mia versione dei fatti.”

Sonia sorrise di nuovo, spense la sigaretta e riprese a parlare.
“Tenevo il cellulare sotto la scrivania mentre rimanevi senza fiato con il mio piede fra le cosce e... la videocamera era accesa anche mentre ti prendevo a ginocchiate nelle palle contro la porta. Puoi raccontare tutto a Katya e il giorno dopo chiunque riderebbe appena ti incontra in corridoio. E chissà che fine farebbe la tua virilità davanti a Tanya se vedesse come ti sei lasciato umiliare da un'altra donna. E ovviamente il colloquio con mio cugina non andrebbe a buon fine. Ti spiace se ti rubo un'altra sigaretta?”

Di nuovo ero senza parole. Benchè entrambi avessimo da perderci, Sonia si comportava come se mi avesse in pugno. Sembrava una di quelle scene dei film in cui due macchine corrono l'una verso l'altra giocando a chi si sposta per primo, e non importa chi ha la macchina più grossa, ma chi riesce a far credere all'altro che preferisce davvero finire entrambi all'inferno piuttosto che cedere.

Fu a quel punto che ebbi la triste illuminazione. Per Sonia il lavoro era praticamente tutto, e perdere quella promozione le sarebbe costato molto più di quanto sarebbe costato a me cambiare posto di lavoro, anche ridimensionando le mie ambizioni e rinunciando allo studio grafico in cui lavorava sua cugina. Ma ciò che ribaltava la prospetiva era il fatto che io avessi una vita moderatamente felice, mentre Sonia no. Questo ribaltava le cose perchè una delle tristi leggi della vita, è che chi è felice ha qualcosa da perderci mettendosi a fare la guerra, mentre chi non è felice trova nella guerra un modo per sfogare la propria frustrazione. Chi è felice vuole passare il proprio tempo a godersi la vita che ha, mentre chi non è felice ha meno da perderci nel passare il tempo a studiare le prossime mosse, complotti, sgambetti.

Quindi sì, Sonia era in una posizione di vantaggio rispetto a me, perchè il tempo da dedicare a una guerra è già una perdita per chi è felice.

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